Tumore del seno: cos’è e come affrontarlo

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Il carcinoma mammario è una neoformazione costituita da cellule che si sviluppano in modo anomalo, senza controllo, all’interno della ghiandola mammaria.
Gli stadi che caratterizzano questo tumore sono cinque e prima si interviene, maggiori sono le probabilità di guarigione. Vediamoli nel dettaglio:

  •  stadio 0: carcinoma in situ duttale o lobulare;
  •  stadio 1: il tumore è arginato all’interno del tessuto adiposo della mammella e ha una dimensione inferiore ai 2 cm;
  •  stadio 2: neoplasia in una fase più avanzata, ma che risponde bene alle cure;
  •  stadio 3: il tumore, localmente avanzato, ha raggiunto i linfonodi o le parti vicine al seno, come pelle e parete toracica;
  •  stadio 4: è la fase avanzata (metastatica), che si ha quando il tumore va a intaccare anche altri organi, generalmente per via linfatica ed ematogena.

Occorre aggiungere che i tumori alla mammella non sono tutti uguali, così come la loro evoluzione e reazione alle terapie. Per prima cosa vanno distinte le forme invasive da quelle non invasive.

Forme non invasive del tumore al seno

Questi tumori, denominati anche carcinoma duttale o lobulare in situ, sono caratterizzati dal fatto che le cellule tumorali non si espandono oltre la mammella. Quindi non riescono a entrare nel circolo linfatico o sanguigno, e rimangono arginati dentro i dotti o i lobuli del seno.

Forma invasiva del cancro alla mammella

Si ha quando il tumore del seno si diffonde nei tessuti circostanti, andando a invadere il circolo sanguigno o linfatico, e in alcuni casi entrambi, creando metastasi in altri organi. La tipologia più comune è il carcinoma duttale infiltrante, che si estende oltre la parete del dotto.
Esiste poi il carcinoma lobulare, che ha origine dal lobulo (ossia la struttura ghiandolare) e si può estendere al di fuori della sua parete.

Fibroadenoma

Il fibroadenoma è la forma tumorale benigna più diffusa e colpisce soprattutto le donne con età compresa fra i 25 e i 30 anni. Ma in cosa consiste?
I fibroadenomi sono noduli ben delineati, isolati e in genere indolore. Non ci sono indicazioni su cosa fare per prevenirne la comparsa. Inoltre non sono chiare le cause che li generano, tuttavia ci sono dei collegamenti con la variazione degli estrogeni, ossia gli ormoni sessuali femminili.
Questi noduli si possono individuare mediante l’autopalpazione, ma per avere la conferma diagnostica è necessario fare una visita senologica e un’ecografia mammaria. Se l’esito ecografico è sospetto, vanno eseguiti anche la mammografia e l’agobiopsia mammaria.
Anche se benigni, una volta diagnosticati i fibroadenomi vanno monitorati periodicamente. Se causano dolori e la dimensione dovesse superare i 3 centimetri, andrebbero asportati chirurgicamente.

Prevenzione del tumore della mammella: come orientarsi

Come per numerose patologie, anche nel caso del tumore del seno la prevenzione è fondamentale, soprattutto perché in genere non causa dolore. Ci sono però dei sintomi campanello d’allarme, come una parte ispessita della mammella o la presenza di noduli, che devono indurre a fare degli accertamenti.

Come agire in base all’età?

  • Dopo i 20 anni è consigliato fare ogni mese (una settimana dopo le mestruazioni) l’autopalpazione, per individuare la presenza di eventuali noduli. È utile anche osservare il seno davanti allo specchio, mettendo le mani dietro la nuca, per vedere se ci sono rientranze nel tessuto o linfonodi gonfi sotto le ascelle. Non sottovalutare inoltre possibili secrezioni sierose o sangue dai capezzoli. Quando si riscontrano una o più di queste anomalie, è opportuno consultare uno specialista.
  • Se si hanno casi di tumore al seno in famiglia, dai 25 ai 35 anni è importante fare riferimento al ginecologo e senologo, il quale secondo alcuni criteri potrà consigliare di effettuare ogni anno: visita clinica, ecografia e/o Risonanza Magnetica (RM) con mdc.
  • In generale superati i 30 anni si consiglia di fare annualmente una visita senologica e un’ecografia mammaria. Dopo i 40 va aggiunta anche la mammografia.

Fattori di rischio

I fattori di rischio possono essere modificabili oppure no.
Tra i fattori di rischio non modificabili, oltre alla familiarità ci sono:

  • età superiore ai 50 anni
  • comparsa tardiva della menopausa, dopo i 55 anni
  • aver avuto la prima mestruazione prima dei 12 anni
  • assenza di figli o averli fatti dopo i 30 anni.

Alcuni dei fattori di rischio modificabili sono:

  • assumere la pillola anticoncezionale
  • determinate terapie ormonali fatte per contrastare i sintomi della menopausa
  • consumo eccessivo di alcolici
  • fumo
  • alimentazione ricca di grassi e povera di frutta e verdura
  • obesità.

Una buona notizia per le neomamme: l’allattamento al seno riduce il rischio del tumore mammario.

Prevenzione senologica

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