È ormai noto quanto sia importante una gestione oculata della fase post-Covid per quei soggetti che dopo aver contratto l’infezione, pur non essendo più positivi, possono manifestare disturbi di varia natura anche a medio/lungo termine. In particolare ci soffermiamo sull’aspetto pneumologico.
Ne parliamo con la dott.ssa Cristina Boccabella, pneumologa presso la UOC di Pneumologia del Policlinico Gemelli e dottoranda in Ricerca clinica cellulare e molecolare presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
La dottoressa Boccabella svolge la sua attività ambulatoriale anche presso il Poliambulatorio Venere, dove effettua visite specialistiche e alcune tipologie di esami diagnostici, di cui parleremo nel corso di questa intervista.
Circa 1 paziente su 5 sviluppa dopo l’infezione acuta da Covid-19 dei sintomi che sono persistenti oltre 4 settimane dall’avvenuta guarigione. Anche se la sindrome post-Covid non ha una definizione certa, come non c’è una certezza nel processo diagnostico-terapeutico, tuttavia esistono delle linee guida che possono servire al medico e al paziente per orientarsi su una gestione sanitaria di assistenza.
Esistono tre definizioni principali relative a quest’infezione:
La guarigione, che varia da soggetto a soggetto, e che nella maggior parte dei casi avviene con una risoluzione netta della sintomatologia, ha come termine massimo in media le 12 settimane.
La sindrome post-Covid nella sua gravità e intensità di sintomi non dipende però dall’infezione acuta. Possiamo avere quindi pazienti che hanno avuto un’infezione da Covid acuta di grado moderato, o addirittura grave, che non sviluppano la sindrome post-Covid, o pazienti che ce l’hanno avuta lieve, ma sviluppano tale sindrome con una sintomatologia molto importante.
I sintomi più frequenti sono fondamentalmente tre:
A livello sintomatologico sicuramente la parte respiratoria è quella principale, per cui oltre all’affanno si hanno: tosse secca e disturbi del sonno. A livello cardiologico invece si avvertono palpitazioni e senso di peso al torace.
Per ciò che riguarda la parte neurologica, il paziente lamenta: deficit di forza muscolare e dell’equilibrio; deficit di funzionalità dell’orecchio, quindi vertigini, acufeni (ossia fischi che si avvertono all’interno di un orecchio o di entrambi); sindrome ansioso-depressiva, frequentissima, che va affrontata in modo adeguato con l’aiuto di un medico.
Per quanto riguarda le complicanze, dal punto di vista respiratorio quelle più frequenti e temibili sono:
Un’ultima complicanza è quella che riguarda le patologie associate del paziente. La maggior parte delle persone che hanno contratto questo virus appartengono a delle classi di età avanzata, per cui in genere hanno delle patologie associate. Queste ultime, che prima del Covid mantenevano un equilibrio tra gestione e terapia, con questo virus possono aver subito uno scompenso. Quindi patologie come il diabete, la cardiopatia ischemica, l’ipertensione arteriosa, la bronchite cronica devono essere rivalutate, così come va rivalutata la terapia.
Il Poliambulatorio Venere vi permette di prenotare una visita specialistica pneumologica ed eventuali esami diagnostici consigliati, senza lunghe attese.
Per info e prenotazioni potete chiamarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 6152361 – 371 3400723. È possibile contattarci anche mediante WhatsApp, Facebook o Messenger.