Fratture ossee: cause e rimedi

disturbi gastrointestinali
Disturbi gastrointestinali: come affrontarli?
Novembre 3, 2022
quali sono le differenze di genere in medicina
Differenze di genere in medicina: uomini e donne si ammalano in modo diverso
Marzo 3, 2023
disturbi gastrointestinali
Disturbi gastrointestinali: come affrontarli?
Novembre 3, 2022
quali sono le differenze di genere in medicina
Differenze di genere in medicina: uomini e donne si ammalano in modo diverso
Marzo 3, 2023

In presenza di fratture è fondamentale intervenire tempestivamente e in modo adeguato, per recuperare completamente la funzionalità dell’osso lesionato.
Le fratture, che si hanno quando la continuità di un osso viene interrotta, possono essere dovute a un trauma (ad esempio a seguito di una caduta) o a una patologia, come nel caso dell’osteoporosi o in presenza di un tumore.

Tipologie di fratture più comuni

Le fratture possono essere:

  • dirette (ossia localizzate nella parte in cui abbiamo subito un trauma);
  • indirette (si hanno quando il trauma si propaga lungo un arto e viene lesionata una parte distante dalla zona colpita);
  • dovute a una contrazione muscolare spropositata;
  • da stress (causate da un’eccessiva sollecitazione ossea, come avviene ad esempio durante la pratica sportiva. Un caso emblematico sono le fratture delle ossa dei metatarsi nei maratoneti).

Un’ulteriore suddivisione riguarda le fratture composte, scomposte ed esposte.
Nel primo caso i frammenti dell’osso lesionato non vengono dislocati; nelle fratture scomposte le parti dell’osso cambiano la loro posizione anatomica; nelle fratture esposte la pelle si lacera, l’osso fuoriesce e c’è il rischio di contrarre un’infezione.

Come riconoscere una frattura?

I sintomi caratteristici di una frattura sono:

  • dolore acuto;
  • impossibilità a muovere alcune parti del corpo;
  • ematoma visibile nella parte che ha subito il trauma;
  • arti deformati in caso di fratture scomposte.

Se si sospetta di avere una frattura bisogna tenere la parte colpita ferma, evitando di massaggiarla o di cercare di far tornare l’arto nella sua posizione naturale se lo vediamo deformato. Se si teme di aver subito fratture alle vertebre o al torace è fondamentale evitare di muoversi e occorre chiamare immediatamente il pronto soccorso.

Come si curano le fratture?

In caso di fratture composte la terapia è prevalentemente conservativa, quindi prevede l’applicazione di gessi, docce gessate (ossia gessi aperti), che hanno la funzione di tenere ferme le ossa lesionate per fare in modo che guariscano nella posizione corretta, o tutori. L’ingessatura aiuta anche a contenere il dolore, a ridurre il gonfiore e le contrazioni muscolari conseguenti al trauma.
In presenza di fratture scomposte o esposte la terapia è invece chirurgica, ma a volte dopo l’intervento è comunque necessario applicare stecche o gessi.
Se le fratture non sono molto estese, in genere guariscono nell’arco di un mese. Se invece coinvolgono un intero arto occorre attendere dai 3 ai 6 mesi.

Gessi, docce gessate e tutori

I gessi vengono creati su misura attraverso dei calchi fatti sull’arto lesionato del paziente. I materiali utilizzati sono il gesso o la vetroresina, una materia plastica modellabile che ha il vantaggio di essere traspirante e consente al medico, in una fase successiva all’applicazione dell’apparecchio gessato, di verificare attraverso una radiografia se l’osso si sta rimarginando correttamente.
Anche se il gesso è più pesante e limita la visione ai raggi X, tuttavia ha alcuni vantaggi rispetto alla fibra di resina: ha i costi più contenuti, è più morbido e quindi più facile da modellare sulla parte interessata prima che si indurisca completamente.

Tipi di gessi:

  • gessi chiusi: avvolgono completamente l’arto che ha subito il trauma, consentendo all’osso di rimarginarsi nella sua posizione anatomica corretta;
  • doccia gessata: l’ingessatura copre solo metà dell’arto lesionato e viene applicata se la parte che ha subito il trauma è gonfia o se ci sono ferite che vanno monitorate;
  • gesso da carico: viene utilizzato per gli arti inferiori, quando è necessario consentire al paziente di camminare poggiando a terra anche il piede dell’arto fratturato.

Dopo aver tolto il gesso, spesso l’ortopedico consiglia al paziente di mettere un tutore per sostenere le articolazioni degli arti danneggiati, soprattutto mentre si praticano gli esercizi di fisioterapia riabilitativa.

 

Primo Soccorso Ortopedico privato

Oltre alla visita ortopedica e alla possibilità di effettuare radiografie, il Poliambulatorio Venere vi consente di poter usufruire di un nuovo servizio di Primo Soccorso Ortopedico per mettere gessi, docce gessate, stecche, fasciature, o soltanto per rimuovere apparecchi gessati messi in ospedale.
Un servizio pensato per agevolare i nostri pazienti nel caso volessero evitare lunghe attese nei pronto soccorso ospedalieri, che come ben sappiamo sono molto saturi, e usufruire di più servizi in un unico Centro.

Il Primo Soccorso Ortopedico privato è attivo tre volte a settimana, su prenotazione e a pagamento. Il responsabile è il medico ortopedico dr. Nicola De Gasperis.

Per info e prenotazioni potete chiamarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 6152361371 3400723. È possibile contattarci anche mediante WhatsApp, Facebook o Messenger.